Calogero Gasparazzo (lo
conoscete?) è nato dalle parti di
Bronte, in provincia di Catania. Da molti anni lavora in una grande
fabbrica del
nord. Parecchi anni fa sono venuti degli studenti, davanti alla
fabbrica, e gli
hanno detto che si poteva fare la rivoluzione. Invece non c'è stata
rivoluzione,
ma solo un gran casino. Molti di quegli studenti Gasparazzo li sta
rivedendo ora
alla televisione: chi è direttore di giornale, chi è un'autorità
governativa,
chi fa il ministro di Berlusconi. Hanno un'aria profondamente compresa
della
loro importanza e dicono che la storia che Gasparazzo voleva fare la
rivoluzione
in realtà era una grandissima cazzata e che invece bisogna aspettare
che i
padroni e i fascisti risolvano i problemi a modo loro. Ascoltandoli
alla
televisione, Gasparazzo ha capito benissimo perché in realtà non c'è
stata
alcuna rivoluzione.
Come ogni anno Gasparazzo è tornato in Sicilia, quest'estate, a fare le
vacanze
al suo paese. Si è accorto che negli ultimi anni, nonostante tutto,
qualche
cosa è cambiata. "Bacio le mani a voscenza" non s'usa più come
prima. Alcuni addirittura (cosa che nei tempi di prima non s'usava) si
permettono di parlare in piazza, a voce alta, degli affari di don Totò.
Una
volta Gasparazzo è stato anche alla manifestazione antimafia, giù in
Sicilia,
ma poi è dovuto ripartire. Alla manifestazione c'erano anche molti
studenti,
quel giorno, gridavano abbasso la mafia con la faccia sorridente.
Gasparazzo
spera tanto che non facciano la fine di quelli là.
Bene, Gasparazzo adesso è uno che non si fida più dei discorsi delle
persone
importanti, o che lo potrebbero diventare domani. Ma quella faccenda di
cambiare
tutto (allora si chiamava la rivoluzione, e adesso chissà), quella lui
non se
l'è dimenticata. Ogni tanto gli torna in mente all'improvviso, in un
paesino in
provincia di Catania o al reparto fonderie di Milano. E allora
Gasparazzo pensa
che ha una gran voglia di fare qualcosa...